mercoledì 24 dicembre 2008

Tanti auguri a tutti

Anche il 2008 sta per terminare.

Devo dire che il secondo intervento mi ha eliminato tanti dolori che prima avevo anche con la prima operazione.

Da premettere che comunque seguo sempre una corretta alimentazione,ed è questa la prima

cosa da fare quando si soffre di mrge.

Ora non fumo da quasi 2 anni e non solo non ho più il classico affanno,ma ne sta giovando anche

il mio portafogli.

BUon fine anno a tutti e che il 2009 sia un anno di scoperte
scientifiche su tale patologia.

Ciao a tutti

sabato 6 dicembre 2008

Una vita normale dopo 10 anni di mrge

Vorrei dire solo una cosa a chi come me soffre (ha sofferto)di mrge.

Una volta che vi è stata diagnosticata questa ernia iatale con reflusso ecc ecc.

Una volta assunta la cura farmacologica(tutti gli ipp possibili)

E non si ottengono risultati ,per conto mio resta fare solo una cosa.

L'ernia iatale è una malformazione anatomica,quindi il farmaco cura i
sintomi,ma non la causa.
IO dopo la seconda operazione sono rinato,dopo un anno però.

NOn assumo più farmaci e ho anche realizzato un sogno che avevo da bambino ,in ambito lavorativo,ora faccio l'autotrasportatore.

Sto attento sempre a ciò che mangio,per esempio evito cibi fritti,non fumo più,non sapete quanto il fumo aumenti il reflusso,
per il resto ora vivo come una persona normale.

Ho sofferto ;quando soffrivo tanto,anche di depressione ma alla fine ho capito cosa dovevo fare.

Chi mi ha salvato è un grande medico della mia zona,infatti la prima operazione era andata male.
Dicono che il reflusso pùo tornare dopo anni ma ora voglio recuperare il tempo perso.

Io vivo alla giornata.

Queste sono le mie esperienze su tale patologia (ne ho una cultura esagerata)
Ciao a tutti

lunedì 22 settembre 2008

Nuovo farmaco valpinax

L'11 /09/2008 mi sono ricoverato in una clinica privata della mia zona benevento.

DOpo un'anno dal secondo intervento ho voluto fare un controllo completo .

In questi 7 giorni di ricovero sono stato sottoposto ad una colonscopia,endoscopia,ecografia,analisi

delle urine,radiografia con bario solfato a doppio contrasto,analisi del sangue con ricerca della

celiachia.

Sia la colonscopia che la gastroscopia sono stata effettuate con biopsia .

I risultati delle analisi sono state:(lo spiego a parole mie perchè la cartella clinica mi deve arrivare

tra circa un mese)

colon e intestino normali senza nessuna infiammazione(ho fatto la colonscopia perchè il mio

medico aveva detto che potevo avere la sindrome del colon irritabile detta anche colite)

La gastroscopia invece dopo tanti anni ha dato questo risultato:

nessun segno di reflusso gastroesofageo,esofago regolare e senza segni di esofagite.hp assente e lieve gastrite senza segni di infiammazione della mucosa gastrica.

Analisi delle urine e del sangue perfette come l'ecografia e la radiografia.

MI hanno dimesso e mi hanno prescritto la seguente cura.

Pariet 20(lo uso da anni) per 3 mesi specialmente con i cambi di stagione tipo,aprile maggio

settembre ottobre

E valpinax (nuovo farmaco)

IN poche parole il medico ha detto che questo medicinale viene usato per manifestazioni

spastico-dolorose, con componente ansiosa dell apparato gastroenterico.

Infatti contiene diazepam che è un derivato delle benzodiazepine detti anche tranquillanti.

LO sto prendendo da una settimana ma non con le dosi scritte dal medico perchè come tutti

sanno i psicofarmaci portano ad uno stato si ipnosi stanchezza e sonno che poi si alleviano

con il tempo.

Per ora mi sento normale poi vi vi farò sapere

giovedì 12 giugno 2008

Esperienze personali

Ciao a tutti .

Ho notato che quando vado al mare,mi sento un'altra persona.

Sarà forse l'aria del mare ,l'acqua,i suoni ,il sole che creano benefici per il nostro problema.

IL mare per me , è come un'antidepressivo.

In una giornata mi rilasso totalmente che mi dimentico di avere una malattia.

Al mare infatti sono capace di mangiarmi anche 2/3 gelati senza avvertire alcun sintomo di

reflusso ,cosa che nel mio paese faccio raramente.

MA la cosa strana è che mi sento benissimo per più di una settimana dal giorno che ritorno dal mare.

Poi man mano iniziano i bruciori di stomaco e la gastrite arriva alle stelle.

Credo che ci sia un nesso logico ,non credo che sia una semplice coincidenza.

Infatti l'ho sperimentata più volte questa situazione ,e il risultato è di un notevole benessere

per i giorni successivi dal ritorno dal mare.

Come noto,il reflusso gastrico se è eccessivo può risalire fino alla gola e (come per il mio caso)

provoca una faringite cronica .

Quindi il sole per me è un'aiuto notevole per cercare di diminuire i sintomi in inverno.

Quando invece al mare sto sdraiato sul lettino per prendere il sole,in me si crea una fase

di totale rilassamento che giova al mio (intestino).

Riesco così a mangiare cose che nelle giornate quotidiane mi farebbero sentire male.

Quando la mattina arrivo al mare ,la prima cosa è la colazione che faccio al bar.

La mia colazione normalmente,consiste in the e fette biscottate.

Al mare invece bevo una tazza di latte caldo al bar e una brioches senza avvertire quella

pesantezza di stomaco che non ti molla per tutta la giornata.

Nei ristoranti vado solo nelle grandi occasioni tipo matrimoni,ma evito di mangiare molto e tutto.

Al mare invece in 3 giorni ho mangiato la quantità di cibo che mangio in 20 giorni.

Ho mangiato di tutto anche un pò di pesce fritto , senza avvertire alcun sintomo.

Queste sono le mie sensazione ogni volta che vado al mare.

Forse amo talmente il mare che mi dimentico di tutto ,ma la cosa strana è che i classici sintomi

ritornano subito dopo max una settimana dal rientro.

Spero che qualcuno abbia i miei stessi benefici ogni volta che si reca al mare.

Ciao

mercoledì 4 giugno 2008

Novità sulla malattia da reflusso gastroesofageo

1) EpidemiologiaUna revisione sistematica di 29 studi, che hanno valutato la prevalenza o l’incidenza di MRGE ( malattia da reflusso gastroesofageo ) nei pazienti con asma, o quella dell’asma nei pazienti con MRGE, ha mostrato che i pazienti con asma presentano un rischio maggiore di sviluppare malattia da reflusso gastroesofageo. Tuttavia rimane da chiarire se la MRGE possa precedere l’insorgenza di asma.L’analisi dei risultati di un’indagine di ampie dimensioni ha mostrato che i soggetti che presentavano sintomi di MRGE presentavano numerosi disturbi concomitanti ed una minore produttività, legata a motivi di salute, sul lavoro e nello svolgimento delle attività quotidiane, rispetto ai soggetti della stessa età e dello stesso sesso, non affetti da MRGE.2) Patogenesi E’ stato osservato che l’espressione di un gruppo di geni associati alla riparazione della mucosa risulta aumentata nei casi di MRGE, ma ridotta dalla presenza di acido.I pazienti con NERD ( reflusso non erosivo ) hanno mostrato una minore espressione delle proteine di ancoraggio ( desmogleina 1 e g-catenina ) nei desmosomi e nelle giunzioni di aderenza, indicando una diminuita funzione di barriera, rispetto ai volontari sani ed ai pazienti con ERD ( esofagite da reflusso ).E’ stata riscontrata una diversa espressione della proteina delle giunzioni strette claudina-1 nei pazienti affetti da esofagite da reflusso e reflusso non-erosivo.E’ stato anche ipotizzato che in presenza di una mucosa normale, la funzione di barriera possa essere compromessa da un’aumentata presenza di acido, oppure la funzione della mucosa possa essere alterata dalle pepsine che distruggono le adesioni intercellulari. Evidenze sperimentali nel ratto hanno mostrato come soluzioni debolmente acide, in presenza di pepsina ed acido taurodesossicolico, inducano una dilatazione dello spazio intercellulare ed aumentino la permeabilità della barriera della mucosa senza danni macroscopici alla mucosa esofagea.Alla base dell’insorgenza di pirosi nei pazienti con NERD potrebbe esserci sia un aumentato rilascio di sostanza P sia l’espressione del recettore NK1R, associata all’attivazione dei nocicettori quali TRPV1 e PAR2. 3) Ricerca clinicaE’ stato studiato il ruolo dell’obesità nella patogenesi della malattia da reflusso gastroesofageo, ed è stata dimostrata una correlazione tra l’indice BMI ( Indice di Massa Corporea ) e l’aumentata frequenza di rilassamento transitorio dello sfintere esofageo inferiore ed aumentata esposizione esofagea agli acidi.E’ stato osservato che la terapia estrogenica postmenopausale aumenta i sintomi di reflusso.Secondo alcuni studi, la Clorimipramina aumenta il rischio di esofagite da reflusso.Uno studio ha dimostrato che la privazione del sonno aumenta la gravità dei sintomi nei pazienti affetti da malattia da reflusso.Già in precedenza era stato riscontrata la possibile presenza di bile nel refluito. E’ stato dimostrato per la prima volta un incremento graduale nel tempo della bilirubina nella tasca acida postprandiale.E’ stata dimostrata un’aumentata sensibilità all’infusione acida nei pazienti con NERD, rispetto ai pazienti con ERD e a volontari sani, e l’infusione prossimale ha generato più dolore rispetto a quella distale solo nei pazienti con NERD. L’aumentata sensibilità si è rivelata più pronunciata nei pazienti con NERD e con pH-metria normale.La maggiori parte (75%) dei pazienti con dolore toracico ha evidenziato un’aumentata sensibilità alla pletismografia ad impedenza.Il test di distensione con pallone esofageo è stato proposto come utile strumento nella valutazione diagnostica di questi pazienti.Uno studio su 20 pazienti ha mostrato che l’estensione prossimale, la posizione eretta, un breve tempo di clearance del bolo, una ridotta esposizione cumulativa del bolo, e la presenza di almeno 1 episodio di reflusso acido entro 1 ora dagli episodi di reflusso, rappresentano fattori predittivi indipendenti dell’insorgenza dei sintomi.Un pH al nadir < 5.3, un’esposizione acida cumulativa ed un reflusso solo liquido, sono risultati fattori significativi per la pirosi, mente il rigurgito è risultato correlato alla posizione eretta, all’estensione prossimale e alla presenza di gas nel refluito.4) Diagnosi pH-metria - Riguardo alla durata ottimale della registrazione del pH utilizzando la tecnica BRAVO, è stato osservato che la registrazione per 24 ore sembra sufficiente per l’esposizione acida esofagea. Comunque, per gli studi riguardanti l’associazione tra i sintomi del reflusso e l’acidità esofagea, il prolungamento della registrazione fino a 48 ore potrebbe aggiungere informazioni utili.Un monitoraggio prolungato del pH nei pazienti con malattia da reflusso atipica non sembra essere d’aiuto per la diagnosi. Impedenzometria multicanale intraluminale combinata con pH-metria ( monitoraggio MII-pH ) - E’ stato analizzato il monitoraggio MII-pH nei pazienti adulti non-responder alla terapia con inibitori della pompa protonica ( PPI ), nei pazienti con reflusso non erosivo e nei pazienti con sintomi atipici.La pH-impedenzometria è utile nella diagnosi di MRGE patologico nei pazienti con reflusso non-acido, e presenta una maggiore sensibilità rispetto al solo monitoraggio del pH esofageo nella rilevazione del reflusso notturno.L’uso del monitoraggio MII–pH nei pazienti con sintomi atipici ha fornito risultati conflittuali.Solo uno studio ha utilizzato il monitoraggio MII-pH nei neonati con malattia da reflusso gastroesofageo, trattati con Esomeprazolo per una settimana.L’ Esomeprazolo ha ridotto il numero degli episodi di reflusso acido e la clearance acida, ma non il numero complessivo di episodi di reflusso.La tecnica di monitoraggio MII-pH permette di individuare tutti gli episodi di reflusso non dipendenti dal pH, e potrebbe rivelarsi utile nei pazienti con sintomi da reflusso tipici o atipici che non rispondono alla terapia con gli IPP.La pH-impedenzometria può misurare un’inadeguata soppressione acida, o il reflusso non-acido, o può escludere il reflusso quale causa di sintomi persistenti.Attualmente gli elettrodi per impedenziometria sono posizionati in un catetere e vengono inseriti nell’esofago per via transnasale; una procedura alquanto fastidiosa per il paziente. Un gruppo di Ricercatori ha ideato uno strumento impiantabile wireless (senza fili) per la misurazione dell’impedenza, in grado di distinguere il reflusso acido da quello non-acido. Questo strumento è però ancora in fase di sviluppo, ed è stato testato solo in vitro.Test a flusso laterale - Il test a flusso laterale rileva la presenza della pepsina III umana in un campione di saliva. Permette di rilevare, con una sensibilità dell’82% ed una specificità del 94%, il reflusso extra-esofageo.5) Istologia Uno studio istopatologico ha confermato la validità del questionario RDQ ( Reflux Disease Diagnostic Questionnaire ), indicando un legame tra l’insorgenza dei sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo e spazio intercellulare dilatato e segni di infiammazione cronica.6) TerapiaUna meta-analisi ha evidenziato una buona correlazione tra l’inibizione dell’acidità gastrica e la guarigione dell’esofagite da reflusso dopo 8 settimane di trattamento.Lo studio SOPRAN ( Anti-reflux Surgery Compared With Maintenance Omeprazole for Reflux Esophagitis ) ha confrontato il trattamento con Omeprazolo e la chirurgia anti-reflusso. Entrambe le strategie sono risultate efficaci e sicure nel lungo periodo (12 anni ).Lo studio LOTUS, ancora in corso, confronta Esomeprazolo con la chirurgia laparoscopica antireflusso. I dati preliminari a 3 anni hanno mostrato eccellenti risultati in termini di efficacia e sicurezza con tassi di remissione del 92% ed il 90% nei due gruppi di trattamento.Al momento sono disponibili pochi dati riguardo l’utilizzo degli IPP nei bambini prematuri e nei neonati con problemi di reflusso gastroesofageo.Uno studio ha analizzato gli effetti della soppressione acida e la farmacocinetica di un ciclo di trattamento della durata di 7 giorni con Esomeprazolo nei bambini nati prematuri e nei neonati con reflusso gastroesofageo patologico. Al 7° giorno, la percentuale stimata media di tempo con pH intragastrico maggiore di 4 è risultata significativamente più alta, mentre la percentuale di tempo con pH inferiore a 4 è risultata significativamente più bassa, dopo trattamento con Esomeprazolo, rispetto al basale. Anche il numero mediano di episodi di reflusso acido e di episodi di reflusso acido di durata superiore ai 5 minuti si è ridotto in modo significativo. Il trattamento orale con Esomeprazolo 0,5 mg/kg è stato ben tollerato ed ha indotto una significativa soppressione acida.Farmaci in sviluppo - I due dosaggi più elevati di S-Tenatoprazolo hanno mostrato una maggiore inibizione dell’acidità gastrica notturna rispetto all’Esomeprazolo 40 mg. L’enantiomero S del Tenatoprazolo presenta una lunga emivita.AGN 201904-Z, un sale dell’Omeprazolo, ha mostrato al dosaggio di 600 mg di inibire l’attività gastrica notturna in misura maggiore rispetto all’Esomeprazolo 40 mg.TAK-390MR permette un aumentato controllo del pH intragastrico. Tre dosaggi ( 60, 90, 120 mg ) di TAK-390MR hanno prodotto più alti valori di pH intragastrico rispetto al Lansoprazolo 30 mg. ( Xagena2007 )

mercoledì 14 maggio 2008

GERD severa e intervento chirurgico

Ricercatori americani hanno confermato che nei casi di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) severa, la chirurgia antireflusso può apportare miglioramenti a lungo termine e risolvere i sintomi.Nel breve termine, infatti, la chirurgia antireflusso è in grado di fornire un eccellente controllo dei sintomi dall'85 al 95% dei pazienti.Tuttavia, i risultati da due recenti studi a lungo termine avevano dimostrato che gli ottimi risultati ottenuti inizialmente sul controllo dei sintomi inizialmente, tendevano ad affievolirsi con il passare del tempo.
Tra il 1993 e il 1999, 441 pazienti con GERD sono stati sottoposti a intervento chirurgico di reflusso per la prima volta presso l'Oelschlager's center della University of Washington di Seattle.
Nel 2004, i ricercatori hanno contattato 288 pazienti (65%) per il follow up, per seguire il miglioramento dei sintomi.Con la chirurgia antireflusso, il bruciore di stomaco (pirosi), presente in praticamente tutti i pazienti, era migliorata nel 90% dei casi, mentre si era risolta nel 67%.Il rigurgito, altro sintomo tra i più comuni del reflusso, era migliorato nel 92% dei casi e si era risolto nel 70%.La difficoltà a deglutire (disfagia) era migliorata o si era risolta nella maggior parte dei pazienti.
È stato notato un miglioramento in altri sintomi come tosse e bruciore di gola nel 69% dei pazienti.
La risoluzione dei sintomi a lungo termine è stata osservata con effetti più duraturi nei pazienti più giovani, di genere maschile, che non avevano dimostrato difficoltà di deglutizione

Reflusso e cura dei denti

Chi soffre di reflusso è più esposto a problemi che riguardano la salute dei denti. Il rischio maggiore è rappresentato dall’erosione dentale. Lo ipotizza uno studio recente condotto dall’Università di Milano e coordinato dal dottor Fabio Pace.
Ricerche precedenti avevano indicato che i pazienti che soffrivano di malattia da reflusso gastroesofageo erano più esposti all’erosione dei denti rispetto agli altri. Probabilmente, secondo i ricercatori, per effetto del rigurgito acido proveniente dallo stomaco. Tuttavia, prima dell’approfondimento dell’Università di Milano, non era ancora del tutto nota l’entità del problema.
I ricercatori hanno esaminato i risultati di 17 studi che valutavano la prevalenza di erosione dentale in più di 600 pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo e viceversa.
Complessivamente, il 24% dei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo aveva avuto evidenza dell’erosione dentale e il 33% dei pazienti con problemi di erosione dentale aveva sintomi di malattia da reflusso gastroesofageo.
Secondo la stima dei ricercatori, si tratta di percentuali superiori rispetto a quelle rilevate nella popolazione generale.
Inoltre, è stato osservato che l’estensione dell’esposizione all’acido proveniente dallo stomaco, nell’esofago e in bocca, è direttamente correlata alla severità dell’erosione dentale.
Questa revisione sistematica dimostrerebbe dunque una forte associazione tra la malattia da reflusso gastroesofageo ed erosione dentale
I ricercatori raccomandano, pertanto, l’esame della cavità orale come operazione di routine nei pazienti che soffrono di malattia da reflusso gastroesofageo.